una buona confessione rende felici

Confessarsi è questione di cuore

La confessione non è, prima di tutto, fare un elenco dei proprio peccati, ma riconoscere che Gesù è più grande dei nostri errori ed entrandoci dentro, immergendosi in essi, ci può donare nuovo gusto per la vita, per il bene, per il bello, per il vero! Nonostante quello che ho fatto, la discordanza del mio comportamento, la lontananza del mio cuore da Dio e dagli altri, il Signore mi precede offrendomi il perdono, dicendomi che per lui è più importante la comunione con me che una rigida giustizia, che il suo stesso onore, che la necessità di riparare. Non sono i miei errori, non sono una delusione, ma qualcuno in cui il Creatore scommette ancora, questa è la misericordia di Dio!

Ogni anima che si eleva, eleva il mondo”. E così ogni anima che si abbassa, abbassa il “tasso di carità” che impregna tutti gli uomini, abbassa il mondo. Di ogni nostro gesto siamo responsabili davanti ai nostri fratelli.

Ma come essere perdonati da tutti coloro che abbiamo ferito, quando tanto spesso (pensiamo alla maldicenza) non possiamo neanche riparare materialmente il male fatto? Anche se chiedessimo perdono a tutti coloro che incontriamo non potremmo mai essere totalmente perdonati. La Chiesa si fa carico di questo dramma del peccato, e, mandata dall’Onnipotente, l’unico che può veramente riparare il male che abbiamo fatto, annuncia efficacemente il perdono, non solo di Dio, ma anche degli uomini. Il prete è mandato a portare questo annuncio. Nulla è irreparabile, e il mio essere perdonato, il ricevere la grazia della Misericordia divina, guarisce, in modo misterioso anche se non tangibile, anche le ferite che ho inflitto agli altri. (P. Cesare Falletti).

Puoi ricominciare a credere in te stesso ed in Dio nel sacramento della confessione con qualunque sacerdote, con uno di noi se ti fa piacere o, per esempio, presso uno dei santuari del nostro territorio:

Santuario della Consolata: Feriali 6.30 – 12.15 – 15.00 – 19.00; Festivi 6.30 – 12.30 – 15.00 – 20.00
Santuario di Maria Ausiliatrice: ore 6.00 – 12.00/14.30 – 19.00
Santuario di Santa Rita: festivi 16 – 19.30, feriali 16 – 19

Qui di seguito un buon esempio di traccia di esame di coscienza fornito da Papa Francesco in persona:

ESAME DI COSCIENZA:  Consiste nell’interrogarsi sul male commesso e il bene omesso: verso Dio, il prossimo e se stessi.

Nei confronti di Dio Mi rivolgo a Dio solo nel bisogno? Partecipo alla Messa la domenica e le feste di precetto? Comincio e chiudo la giornata con la preghiera? Ho nominato invano Dio, la Vergine, i Santi? Mi sono vergognato di dimostrarmi cristiano? Cosa faccio per crescere spiritualmente? Come? Quando? Mi ribello davanti ai disegni di Dio? Pretendo che egli compia la mia volontà?

Nei confronti del prossimo So perdonare, compatire, aiutare il prossimo? Ho calunniato, rubato, disprezzato i piccoli e gli indifesi? Sono invidioso, collerico, parziale? Ho cura dei poveri e dei malati? Mi vergogno della carne di mio fratello, della mia sorella? Sono onesto e giusto con tutti o alimento la “cultura dello scarto”? Ho istigato altri a fare il male? Osservo la morale coniugale e familiare insegnata dal Vangelo? Come vivo le responsabilità educative verso i figli? Onoro e rispetto i miei genitori? Ho rifiutato la vita appena concepita? Ho spento il dono della vita? Ho aiutato a farlo? Rispetto l’ambiente?

Nei confronti di sé Sono un po’ mondano e un po’ credente? Esagero nel mangiare, bere, fumare, divertirmi? Mi preoccupo troppo della salute fisica, dei miei beni? Come uso il mio tempo? Sono pigro? Voglio essere servito? Amo e coltivo la purezza di cuore, di pensieri e di azioni? Medito vendette, nutro rancori? Sono mite, umile, costruttore di pace?

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