La mobilità casa-università al tempo del Covid

Giovedì 8 ottobre sono stati presentati in un evento online i risultati a livello locale dell’”Indagine nazionale sulla mobilità casa-università al tempo del Covid-19” realizzato dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile – RUS, di cui il Politecnico è coordinatore per il triennio 2019-2021.

L’indagine, avviata lo scorso luglio, aveva come obiettivo la valutazione del potenziale impatto del virus sulle scelte modali della popolazione accademica attraverso un questionario online. In particolare, si sono ipotizzati due possibili scenari: uno basato sulla previsione ottimistica che il virus fosse pressoché debellato e uno sulla previsione, più pessimistica, con contagi ancora alti seppur rallentati.

A livello nazionale sono state raccolte 85.000 risposte tra gli studenti, i docenti ed il personale tecnico-amministrativo di 51 atenei italiani in rappresentanza della popolazione accademica. Il Politecnico ha avviato la diffusione del questionario dopo la pausa estiva, precisamente a metà settembre.

I membri del gruppo di lavoro RUS Mobilità del Politecnico hanno rilevato 4007 risposte al questionario così distribuite: 78% studenti, 7% docenti o ricercatori, 8% assegnisti o dottorandi e 7% personale-tecnico-amministrativo. Il campione – 10% della popolazione studentesca e 30% del personale – si può considerare rappresentativo di coloro che frequentano abitualmente il Politecnico.

Le analisi dei dati sono tuttora in corso, ma i primi risultati mostrano che il 37% degli intervistati valuterebbe di cambiare le sue abitudini di mobilità per raggiungere l’università nello scenario pessimistico di alto rischio sanitario. Come già rilevato in varie analisi a livello nazionale e locale, il trasporto pubblico ne risentirebbe maggiormente, con circa il 20% degli utenti pre-Covid che si orienterebbe verso altri mezzi di trasporto in una situazione che è molto vicina a quella presente. La ragione principale, secondo il campione analizzato, è da ricercarsi nella necessità di una maggiore sicurezza in termini sanitari, vista come fattore ‘Molto importante’ per l’80% degli intervistati.

La scelta di coloro che utilizzano il trasporto pubblico si indirizzerebbe principalmente verso una mobilità attiva, a piedi (nel 19% dei casi) o in bicicletta (14%), e verso l’utilizzo dell’automobile personale (11%). L’analisi di questo particolare campione di utenti mostra che il 67% di coloro che si spostavano principalmente con i mezzi pubblici prima dell’emergenza Covid, vive a meno di 5 km dalla sede abituale del Politecnico. Il 38% degli intervistati disposto a utilizzare l’auto in sostituzione del trasporto pubblico dichiara un domicilio entro tale distanza dal campus, e risulta quindi importante indirizzare una scelta modale più sostenibile con specifiche iniziative.

Un aspetto di rilievo, nonostante una numerosità ancora molto ridotta sul totale del campione, è l’interesse dimostrato verso la micromobilità – elettrica e non – principalmente nella forma di monopattini e soprattutto nel caso dello scenario di contagio più critico. Anche se ulteriori approfondimenti sono ancora in corso dai primi risultati sembrerebbe che il potenziale utilizzo di questo mezzo e della bicicletta per raggiungere l’università potrebbe essere incentivato da bonus per il loro acquisto o da incentivi per il loro utilizzo.

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