Scrivere la luce

Tutto ebbe origine da un hashtag#unafotoalgiorno – sul celebre social Instagram. Da un
account Instagram, dunque, e da una registrazione fotografica quotidiana di momenti
“favorevoli” è da rintracciare la genesi del libro “Scrivere la luce”. Un libro scritto a quattro
mani -quelle di fra Emiliano Antenucci e di Elettra Ferrigno– che narra la gioia di una
condivisione, dell’aver messo in comune dei talenti con un ideale condiviso: ogni rivoluzione
nasce sempre da uno Sguardo. Da un incontro tra i due autori –imprevisto quanto
sorprendente-, e da una sbirciata non panoramica del mondo, proviene la scrittura delle sue
pagine. Sguardi, prospettive, lampi di luce.

E’ possibile guardare e gustare il mondo dentro
l’obiettivo di un Iphone? Si, perché non c’è nulla di più potente di un’immagine che parla pur
facendo silenzio, che accarezzi senza toccare, che esploda pur rimanendo immobile. Che
apra mondi e infinite suggestioni a chi la osserva.
In “Scrivere la luce” protagonista è uno sguardo visionario in grado di sovvertire l’abitudine e
di rendere amplificato il linguaggio misterioso e affascinante della Creazione. Le sue pagine,
attraverso piccole scritture di luce, raccontano mestamente la Bellezza. Della vita e della
realtà che ci circonda nelle sue molteplici sfaccettature, contagiando il lettore di un
entusiasmo bambino. Una manciata di istantanee instagrammate che trasformano le memorie
in memoriali, le ferite in feritoie, mostrando come nelle cose piccole e feriali c’è il riverbero
immenso del Tutto, della Creazione, di Dio. David M. Turoldo scrisse che le cose non sono
che involucri di divine sillabe. Solo: bisogna imparare a guardare. C’è, nell’ordinario, lo
straordinario.

La foto ci informa che la Bellezza può nascondersi in ogni angolo: può stare in
un calice di vino, nelle pieghe di una stoffa, in un volto. In ogni quotidianità è nascosto un
frammento (di) divino, quella perla preziosa che spalanca le finestre sugli atri infiniti della
contemplazione e li traspone nell’azione.

Contempl-azione, dunque: un allenamento di occhi
che trasforma la vista in visione. E apre il cuore all’entusiasmo e alla speranza. Nella
meraviglia, infatti, risiede l’origine della ricerca di Dio e del senso, talvolta misterioso,
dell’esistenza umana.
Scrivere la luce è un libro che non va solo letto, ma anche e soprattutto esplorato,
assaporato, contemplato pagina per pagina, per rintracciare l’indice e l’epilogo di ogni cosa
nel proprio intimo. Ogni pagina, infatti, come una piccola scialuppa, porta il lettore al riparo dal
frastuono e dalle onde agitate del mare del mondo e della sua routinaria frenesia.
Tempo di lettura previsto: il più lento possibile.

AUTORI: Elettra Ferrigno – Emiliano Antenucci
EDITORE: Tau Editrice
PAGINE: 100
DATA PUBBLICAZIONE: 22 marzo 2019

Biografie degli autori

EMILIANO ANTENUCCI

Sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, è l’inventore del corso «silenzio, parla il
Silenzio», tradotto anche in spagnolo e riprodotto in Messico diverse volte. Ha trascorso
lunghi periodi in eremi e monasteri sparsi in tutta Italia. Le sue passioni sono la mistica
e la spiritualità, collabora con la comunità di papa Giovanni XXIII fondata da Don Oreste
Benzi e con un carcere di massima sicurezza. È stato nominato da papa Francesco
missionario della Misericordia a tempo indeterminato in occasione dell’Anno Santo
straordinario della Misericordia. Il 15 giugno 2016 dopo l’Udienza papa Francesco ha
benedetto l’icona della Vergine del Silenzio autografandola e ricevendo dal pontefice la
benedizione apostolica per il suo apostolato.

ELETTRA FERRIGNO

Nasce a pochi chilometri da Agrigento, si laurea al Politecnico di Torino in disegno industriale,
si specializza in product and graphic design allo IUAV di Venezia, conclude gli studi con
un Master in motion graphic design. Attualmente vive a Torino, dove frequenta Teologia
all’ISSR e lavora come docente di arte e designer. Ama leggere le storie sui libri e la vita
vera sui volti della gente. Fa anche una foto al giorno, usa spesso l’iphone: l’occhio e la
mente restano sempre i migliori strumenti per fare esperienza del mondo. Le piace guardare
negli angoli in cui nessuno guarda e sorprendersi di trovarvi lì la bellezza nascosta.
Le sue fotografie sono state esposte all’interno di numerosi eventi culturali presenti nel
territorio siciliano, articolate in due mostre fotografiche “#unafotoalgiorno”. Ha un blog personale: hosete.wordpress.com

Condividilo!