Dalla ricerca alla tavola: funghi commestibili da fondi di caffè

Expo, Lavazza e Novamont incontrano il Politecnico di Torino e nasce il “Fungo box”.

Nel 2015 queste tre aziende hanno trovato un’impresa sociale nel milanese con cui sviluppare concretamente la ricerca svolta dagli studenti del Politecnico sulla possibilità di far crescere dei funghi a partire dai fondi di caffè. Dalla ricerca alla tavola: funghi commestibili da fondi di caffè. 

Così, la cooperativa sociale «il Giardinone», che si occupava dell’inserimento di soggetti svantaggiati con storie legate a dipendenze, detenzione, o con disabilità fisiche o psichiche nel mondo del lavoro, ha iniziato a raccogliere ogni giorno i fondi del caffè prodotti al padiglione Italia dell’Expo. Solamente un anno dopo, nel 2016, venne lanciato il «Fungo Box» e già nel 2017 avveniva la sua commercializzazione.

A tutt’oggi la cooperativa si occupa di ritirare i fondi di caffè dai bar di Locate, sede de «il Giardinone», e dei paesi adiacenti. Una volta giunti a destinazione, i fondi sono miscelati con cellulosa e micelio (apparato radicale dei funghi). Il terriccio così ottenuto viene inserito in sacchetti che sono poi riposti al buio per qualche settimana. Al termine di questo periodo i sacchetti sono stoccati in frigorifero e pronti per la vendita.

I funghi contenuti nella box, i Pleurotus ostreatus, meglio conosciuti come «orecchiette», sono semplici da coltivare. Infatti, seguendo le istruzioni, è sufficiente incidere una «X» sul sacchetto in cui arriva il contenuto ed annaffiarlo più volte al giorno per circa 2 o 3 settimane, da quel momento i funghi inizieranno a nascere offrendo uno spettacolo affascinante per grandi e piccoli. Una «Fungo box» può generare fino a tre raccolti.

Ma i lati positivi del progetto non si limitano a quelli, seppur importanti, dell’economia circolare, per cui da un rifiuto viene generato un nuovo prodotto. Infatti, i funghi risultano avere un ottimo valore nutrizionale, persino maggiore rispetto a quelli che crescono normalmente nei boschi.

Simona PILOTTO

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