Nonni di comunità

Per milioni di famiglie sono i nonni che reggono le fila di una sorta di welfare fai-da-te, fatto di condivisione, accoglienza, comunità. I nonni da sempre svolgono un ruolo fondamentale di supporto e di aiuto nel nucleo familiare: sono un punto di riferimento affettivo, educativo con il loro bagaglio di esperienza e di memoria, sono un sostegno importante nell’organizzazione delle pratiche di cura familiare a cui i genitori attingono per bilanciare le carenze o l’assenza di offerta dei territori. Ma le famiglie che non hanno i nonni biologici come possono sostituire questa preziosa risorsa? Per affrontare questa domanda è stato ideato il progetto “Nonne e nonni di comunità”; si tratta di un’iniziativa promossa da Auser Lombardia, realizzata nell’ambito del bando per la prima infanzia affidato per la gestione da Fondazione con il Sud all’Impresa Sociale “Con i bambini”. L’idea del progetto nasce dalla volontà di creare una rete di Nonni di Comunità per chi i nonni non li ha, come i bambini di origine straniera o per chi viene da famiglie in difficoltà.

Questa iniziativa è stata avviata lo scorso giugno, ha una durata di 3 anni e coinvolgerà oltre mille bambini 0-6 anni e quasi 500 anziani in tutta Italia. Nello specifico, gli anziani volontari dell’Auser assistono i bambini di famiglie mono genitoriali, famiglie di stranieri, famiglie in difficoltà economica, famiglie con fragilità. La rete di sostegno dei nonni affiancherà i bambini sia individualmente che a gruppi, con azioni di accompagnamento a scuola, attività ricreative, accompagnamento allo sport e simili. Questo progetto coinvolge quattro regioni: Lombardia, Toscana, Umbria e Basilicata. Nel grande hinterland milanese di Sesto San Giovanni ed in due comuni della provincia di Cremona i Nonni di comunità supportano molte famiglie che vivono in cascinali isolati, nel senese si prevedono attività di sostegno a genitori single e famiglie di migranti, in Umbria sono stati scelti piccoli Comuni e realtà che stanno accogliendo le comunità terremotate ed in Basilicata quattro Comuni con problemi di spopolamento e integrazione migranti.

Tutti gli interventi saranno finalizzati a contrastare l’isolamento socio culturale e la povertà educativa e a prevenire il rischio di deprivazione dei bambini.

Chissà se, conoscendo questo progetto, quest’anno quando ci fermeremo a contemplare il Bambin Gesù non ci dimentichiamo di ringraziarlo per il dono speciale della presenza preziosa di un nonno, biologico o di comunità, che ci starà accanto nel 2019!

Carlotta Mozzone

Condividilo!