Rigenerazione urbana: come cambia la città nel tempo?

Rigenerazione urbana e equilibrio intergenerazionale

Un tema centrale all’interno dei processi di sviluppo, gestione e trasformazione del territorio fa riferimento al tema della rigenerazione urbana; intendendo non solo il restauro degli edilizi storici o la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente ma anche l’avvio di programmi integrati in grado di tenere in considerazione tutti gli aspetti e la complessità di una trasformazione urbana. Queste stesse tematiche sono al centro dell’attenzione della Lettera Enciclica Laudato Si di Papa Francesco (24 maggio 2015), quando riflette sull’attuale crisi ecologica e sulle strategie future in un’ottica di sostenibilità. In particolare, il Pontefice esorta ad abbracciare principi e valori di una nuova ecologia umana in grado di integrare ambiente, società, economia, cultura e bene comune in un’unica visione più ampia mirata alla tutela dell’ambiente nella sua interezza.
Nel campo della valutazione dei piani e dei progetti di intervento ciò significa cambiare totalmente la prospettiva di analisi ed i criteri di scelta in quanto è necessario considerare «l’ambiente un prestito che ogni generazione riceve e deve trasmettere alla generazione successiva» e non più una risorsa all’interno dell’economia. Si tratta cioè di dare operatività al paradigma dello Sviluppo Sostenibile inteso come uno sviluppo che soddisfa i bisogni delle generazioni presenti ma anche di quelle future, ed in particolare al suo principio fondamentale di «Giustizia intergenerazionale».


Questo principio pone l’attenzione su come pensiamo e diamo importanza al passare del tempo e ai suoi effetti, elemento che gioca un ruolo fondamentale ma che spesso è ignorato nella pratica delle nostre decisioni che riguardano la comunità urbana.
La debolezza degli attuali approcci di valutazione in relazione al concetto di giustizia intergenerazionale è stata riconosciuta e messa in evidenza da diversi studiosi, da questi dati emerge come nessuno degli attuali strumenti di valutazione sia in grado di includere tutti gli aspetti del problema della sostenibilità urbana, nella sua riconosciuta multidimensionalità.
La pianificazione riconosce l’importanza di spazi e luoghi; ma come riferisce Thomas George Stemberg non esiste un quadro di riferimento per connettere la dimensione temporale alle procedure di pianificazione.
Solitamente viene considerato solo il tempo relativo al sistema economico-tecnico di riferimento, mentre gli aspetti temporali e di lungo periodo relativi ai sistemi biologici, mentali e sociali coinvolti nella decisione vengono lasciati fuori dall’analisi. Invece sono proprio tali aspetti che richiederebbero una più sofisticata considerazione del tempo.
Forse alcune difficoltà che si incontrano nell’affrontare la valutazione degli interventi di trasformazione e sviluppo del territorio potrebbero essere alleviate semplicemente collocando la decisione all’interno di un quadro di riferimento a cinque generazioni.
Questo framework riconosce l’esistenza di almeno 5 intervalli temporali (ciascuno lungo quanto una generazione, quindi circa 30 anni), al quale possiamo porre attenzione quando si prendono decisioni di pianificazione sostenibile al presente.
Ponendo attenzione a ciascuno di questi intervalli temporali, quando si decide se e come intervenire su un luogo, è possibile attribuire una più accurata attenzione e bilanciare le aspirazioni e le attenzioni di generazioni passate, presenti e future. In conclusione: impiegando questo quadro di riferimento, accompagnato da un trattamento più bilanciato delle componenti del patrimonio architettonico e culturale, si potrebbe tener conto di tutte le diverse voci che hanno a che fare con una decisione di rigenerazione urbana richiedendo alla comunità dei ricercatori di catturare le informazioni che vengono a spalmarsi nell’arco di 5 generazioni.
Ciò necessariamente richiederebbe l’uso di metodi informativi e tecniche di inclusione e partecipazione in grado di porre attenzione, in maniera equilibrata, sia ai professionisti sia ai cittadini che vivono l’esperienza e legittimano la negoziazione nelle decisioni che riguardano lo sviluppo sostenibile del territorio. In fondo, come hanno osservato già altri studiosi, attraverso esercizi di visualizzazione guidata con i partecipanti, «…la nostra
più efficace strategia per aiutare le generazioni più distanti può essere attraverso il nostro supporto attivo alle generazioni vicine e sovrapposte per riorientarle verso la sostenibilità»

Patrizia LOMBARDI
Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio Prorettore Politecnico di Torino

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