Anche gli scarti dei pranzi hanno un futuro…

Fin dall’antichità il cibo ha rappresentato un valore importantissimo ed è stato accuratamente conservato e consumato con parsimonia, affinché potesse essere disponibile per l’intero anno.

Nell’era moderna, accade che tutti i prodotti che nel passato la natura era in grado di offrire solo stagionalmente sono resi disponibili in tutti i mesi dell’anno. La grande disponibilità di generi alimentari e il crescente benessere economico hanno indotto gran parte della popolazione mondiale a considerare i viveri come merce.

Con il presente studio, incentrato in particolare sulle mense universitarie <<Olimpia>> e <<Galliari>>, si intende guardare al cibo <<come nutrimento>> che, per essere prodotto, necessita di un grande quantitativo di materie prime, di lavoro e di energia, anche se consumato solo parzialmente. Nella scelta delle soluzioni da adottare sono state seguite le linee guida del design sistemico, ossia di quella che è la “progettazione che non spreca”: anche le eccedenze alimentari e i rifiuti posseggono energia utilizzabile in altre e differenti attività.

Viene proposto il riutilizzo dei cibi presenti nei piatti a fine pasto in parte per la produzione degli integratori alimentari per animali. I rimanenti scarti dovranno invece convergere nel processo di compostaggio, con riduzione dei costi connessi allo smaltimento. La ricerca condotta evidenzia che i rilevanti quantitativi di alimenti non consumati e destinati alla discarica sono dovuti, innanzitutto, al comportamento scorretto degli utenti e dall’operato del personale in servizio.

Le problematiche connesse agli sprechi sono state risolte attraverso, in primis, la riduzione nell’utilizzo di materia alimentare o di materie prime vergini, se non necessarie. In secondo piano, si è cercato di valorizzare le risorse locali con la promozione di attività produttive del territorio. Così facendo eccedenze alimentari, sprechi e scarti sono stati definiti come input di altri processi in nuovi sistemi produttivi.

 

Rosamaria Pomponio

Laurea Magistrale in Ecodesign Politecnico di Torino

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