Libri: le Lettere di Berlicche

Lontani dalle insidie del Diavolo con un libro umoristico

Le lettere di Berlicche (The screwtape letters) è tra i capolavori più importanti di Clive Staples Lewis, assieme a Le cronache di Narnia e alla “trilogia dello spazio”. La sua prima pubblicazione avvenne nel 1941, a puntate per le pagine del britannico The Guardia; l’anno dopo arrivò nelle librerie. Opera che Lewis realizza grazie all’ispirazione che gli viene dalla sua fede in Cristo (apparteneva alla “Chiesa Alta”, ramo anglicano molto vicino a Roma) e dall’influenza benevola di amici come J.R.R. Tolkien, con i quali costituì la compagnia culturale che ha cambiato la letteratura del 900: degli Inkilings.

Il libro si presenta come romanzo di formazione (Bildungsroman), scritto in forma epistolare, per dare consigli e suggerimenti – a detta dello stesso autore – ai giovani allontanati dalla retta via dalla guerra e dall’incertezza del futuro. XXXI sono le brevi lettere che il potente funzionario infernale Berlicche invia all’impreparato nipote Malacoda, bisognoso di consigli per portare a termine la sua missione di diavolo tentatore ai danni di un giovanotto. Così si scopre che l’Inferno, oltre ad un luogo di tormento, è una macchina burocratica. Lettera dopo lettera, si vedono le diaboliche e erudite istruzioni di Berlicche a suo nipote su come si danna, rendendola infelice, un’anima umana. In preda allo slancio e all’inesperienza il giovane diavolo vorrebbe che il “suo”  ragazzo si macchiasse di peccati gravi e irrimediabili; lo zio, invece, lo ammonisce ricordando il valore del dubbio, dell’incertezza, dell’attaccamento ai bisogni corporei, della villania e degli atteggiamenti scostanti e suggerisce al nipote di approfittare dei piccoli tentennamenti e dell’ingenuità del ragazzo per far sì che lui non si accorga di allontanarsi dalla via del Nemico fino a quando ormai non vi sia più rimedio. Ma come si suol dire, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. C’è la guerra, e il giovane  “paziente” muore durante un bombardamento aereo prima che la missione di Malacoda e Berlicche sia conclusa, e la sua anima vola in Paradiso.

Indicazione bibliografiche

Le lettere di Berlicche

Le lettere di Berlicche

Il libro di Lewis è straordinario proprio perché aiuta a capire che il diavolo invidia, attacca la libertà e la volontà dell’uomo, poiché è infelice (non a caso Berlicche e Malacoda non conoscono l’ironia). A lui non è data la Grazia e la pienezza di Dio; all’uomo sì.

E non finisce qui, giacché l’opera ha un seguito: “Il brindisi di Berlicche”, nel quale l’autore approfondisce alcuni temi fondanti del primo volume.

Le lettere di Berlicche, C.S. Lewis, 131 pagine, I edizione Oscar-Mondadori classici e moderni novembre 1998, ISBN: 978-88-04-48779-1

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